ISCRO: INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE PER IL LAVORATORE AUTONOMO SPORTIVO

ISCRO è l’acronimo di Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, ovvero una sorta di indennità di disoccupazione per i professionisti con partita IVA iscritti alla Gestione Separata INPS. Questa misura affianca la NASpI per i lavoratori dipendenti e la DIS-COL per i co.co.co.

Non è una indennità molto conosciuta, introdotta in via sperimentale nel 2021, è stata stabilizzata a regime solo a partire dal 1° gennaio 2024, con la legge di bilancio 2024 (art. 1, commi 142-155, l. 213/2023). Informazioni in merito si trovano sul sito dell’INPS https://www.inps.it/it/it/dettaglio-scheda.it.schede-servizio-strumento.schede-servizi.indennit-straordinaria-continuit-reddituale-e-operativa-iscro–55497.indennit-straordinaria-di-continuit-reddituale-e-operativa-iscro-.html

Il 12 giugno 2025 è uscito il messaggio n. 1858 dell’INPS che definisce le modalità per richiedere il sussidio per l’anno 2025 dal 16 giugno, scadenza presentazione domande 31 ottobre 2025. Non può fare domanda chi ha beneficiato del bonus ISCRO lo scorso anno. Chi aveva presentato la richiesta ma non ha ricevuto il bonus, invece, è libero di presentarla di nuovo se rispetta i requisiti anche quest’anno.

I LAVORATORI AUTONOMI SPORTIVI HANNO DIRITTO ALLA ISCRO 2025?

Vediamo quali sono i requisiti per richiederla:

Il beneficiario deve rispettare tutti i requisiti previsti:

· non essere titolare di trattamento pensionistico diretto;

· non essere assicurato presso altre forme previdenziali obbligatorie alla data di presentazione della domanda;

· non essere beneficiario di Assegno di Inclusione per l’intero periodo di fruizione della indennità ISCRO, pena la decadenza dalla prestazione;

· avere prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda (anno di riferimento), inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo relativo ai due anni precedenti all’anno di riferimento. Esempio: se la domanda è presentata nel 2024, il reddito da considerare è quello risultante dalla dichiarazione dei redditi del 2023 (anno di riferimento) che deve essere inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo degli anni 2021 e 2022 (due anni precedenti all’anno di riferimento);

· aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 12mila euro, calcolato ogni anno sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente;

· essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;

· essere titolare di partita IVA attiva da almeno tre anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso;

· autocertificare, in fase di presentazione della domanda, i redditi prodotti per ogni anno di interesse, se non già a disposizione dell’Istituto.

Evidenziamo in particolare:

1) criterio il reddito: non avere superato 12000 euro nel 2024 + avere un reddito inferiore al 70% alla media dei redditi anno 2022 e 2023 (esempio: ricavi 6000 nel 2022 e 5000 nel 2023, media 5500, reddito al 70% pari a 3850, reddito incassato nel 2024 pari a 3000, situazione idonea a richiedere l’ISCRO).

2) partita IVA aperta da almeno 3 anni. Questo criterio è dirimente, chi avesse aperto la partita IVA con un codice Ateco collegato al lavoro sportivo solo in occasione della riforma (luglio 2023) non può richiederla quest’anno anche se avesse il requisito del reddito inferiore a 12000 euro per il 2024. Ci invece la avesse aperta già dal 2021 – in presenza degli altri requisiti illustrati – può richiedere l’indennità ISCRO quest’anno.

I beneficiari dell’indennità ISCRO sono tenuti a partecipare a percorsi di aggiornamento professionale.

L’indennità ISCRO è incompatibile con la pensione; l’indennità di disoccupazione NASpI; la DIS-COLL

COME SI CALCOLA L’IMPORTO MENSILE DELLA ISCRO?

Il valore del bonus ISCRO erogato dall’Inps varia in base al reddito dichiarato dalla partita Iva che presenta la domanda e viene erogato per massimo sei mesi. Il tetto massimo è di 800 euro al mese, la somma minima di 250 euro al mese. I requisiti devono essere mantenuti per tutto questo periodo: sia per quanto riguarda la regolarità dei contributi, sia la disponibilità a partecipare a corsi di formazione.

L’importo:

· è pari al 25%, su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal soggetto nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda. Esempio: se il reddito dichiarato per gli anni 2022 e 2023 è pari rispettivamente a 6000 euro e a 5000 euro, si deve:

o determinare la media del reddito (6.000 euro + 5.000 euro = 11.000 euro/2 = 5.500 euro);

o dividere il risultato per due (base semestrale 5.500 euro /2 = 2.750 euro);

o moltiplicare il risultato per il 25% (2.750 euro x 25% = 687,50.

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