Il mondo dell’atletica leggera piange la scomparsa di Enrico Pitti, figura storica e instancabile promotore dello sport romano e laziale.
Nato a Roma il 20 gennaio del 1937, compagno di scuola di Carletto Mazzone a cui lo legava un grande affetto, aveva cominciato a praticare l’atletica nel dopoguerra nella Lungaretta e poi al Club Atletico Centrale.Impiegato di Banca, rinunciò ad una comoda carriera lavorativa per seguire i suoi ragazzi, centinaia negli anni quelli che ha allenato sempre con successo, alcuni dei quali hanno vestito la maglia della nazionale.Dopo aver vissuto nel periodo del “Profeta” Alfredo Berra, venne coinvolto nel 1964 dal suo amico Gianni Ozzo nella nascita del “Club Atletico Campidoglio” che assunse varie denominazioni fino a quella attuale di “ACSI Atletica Campidoglio “, oggi presieduta da un suo allievo, Marco Giangrande.Enrico è stato anche un grande organizzatore a partire dai “Corri per il Verde”, al Gran Premio Podistico della Liberazione che nel 1980 divenne Campionato Italiano di Maratona, alla staffetta 12 x 1 ora ed alla Roma Appia Run dove intuì l’importanza di integrare il passaggio all’interno del Parco della Caffarella, regalando ai partecipanti un’esperienza unica tra natura e storia.
Nonostante l’età, Enrico Pitti non aveva mai smesso di partecipare attivamente al mondo dell’atletica. Solo poche settimane fa, era presente con entusiasmo a una premiazione organizzata dall’ACSI Atletica Campidoglio, associazione di cui era una colonna portante. Il suo legame con il mondo sportivo è stato testimoniato da decenni di dedizione, durante i quali ha ispirato colleghi e atleti con il suo esempio e i suoi valori.
Il presidente dell’ACSI Atletica Campidoglio, Marco Giangrande, lo ha ricordato con parole piene di affetto e gratitudine: “Con Enrico perdiamo un amico, un esempio di dedizione e amore per l’atletica. È stato un punto di riferimento per tutti noi, capace di ispirare con il suo lavoro e i suoi valori. Saremo sempre grati per tutto ciò che ci ha insegnato”.
Negli anni ’90 Enrico si avvicinò all’ACSI di cui è stato anche consigliere nazionale.
Così lo ricorda Antonino Viti, Presidente Nazionale dell’ACSI: “Enrico, oltre ad essere un ottimo dirigente era un amico. Una perdita importante per tutto il movimento sportivo. Non era solo un tecnico ma anche un grande organizzatore che ha insegnato a tante persone come vivere l’atletica leggera a 360 gradi. La passione per l’atletica trasmessa a generazioni di atleti, divenuti poi tecnici, dirigenti ed organizzatori, la vediamo oggi su tutti i campi dell’atletica romana e non solo“.
Roberto De Benedittis, responsabile nazionale dell’atletica leggera dell’ACSI: “Enrico è stato un vero Maestro per tutta la nostra generazione e non solo. Noi lo chiamavamo il “Sindaco” di Caracalla, perché era al campo tutti i giorni, cronometro in mano. Nel pomeriggio fino a quando lavorava, poi una volta in pensione, la mattina correva ed il pomeriggio allenava. Era grande anche la sua passione per il Teatro. Spesso si esibiva ed era veramente divertente anche in scena. Mancherà a tutti coloro che lo hanno conosciuto.“
La scomparsa di Enrico Pitti lascia un’impronta indelebile non solo nell’atletica romana, ma anche nella difesa del patrimonio ambientale e culturale della Capitale. Il suo impegno resterà un esempio luminoso per chiunque desideri contribuire alla crescita dello sport e della comunità.