Una delle amazzoni più famose al mondo ritirata dalle Olimpiadi per maltrattamento sui cavalli: ma è solo la punta dell’iceberg

Il recentissimo caso della campionessa Charlotte Dujardin ha scandalizzato il mondo equestre e non solo. L’amazzone ha dovuto ritirarsi dalle competizioni a causa di un video che la riprende frustare violentemente e più volte un cavallo durante un allenamento, motivo del ritiro anche dalle olimpiadi di Parigi per le quali era una delle più papabili al podio.

ACSI non vuole meramente puntare il dito contro la persona che in questi giorni è la più discussa e tristemente famosa del panorama equestre; vuole invece prendere le distanze da un sistema spesso violento e fortemente diffuso in equitazione. La amazzone in questione è solo la punta di un iceberg e prova ne è che in queste olimpiadi sono già diversi gli atleti allontanati per maltrattamento (da definire quale tipo di maltrattamento). Purtroppo una violenza nella gestione del cavallo, è diffusa e spesso nascosta da omertà e scarsa conoscenza nei metodi.

Si tendono ad ignorare i più comuni segnali di dolore e disagio dei cavalli, animali ancora tutt’ora spesso soggetti a metodi di addestramento discutibili e all’uso di finimenti dolorosi, allo scopo di controllarli e sottometterli. Per di più troppo frequentemente sono obbligati a una vita in spazi eccessivamente ridotti (il comune box), senza alcuna possibilità di accedere a un paddock dove muoversi liberamente e mai poter giocare con i propri simili.

E’ così che senza la conoscenza del suo comportamento, della sua etologia, del suo “silenzioso” linguaggio, viene a mancare non solo il rispetto verso l’animale ma anche il valore educativo che l’equitazione dovrebbe avere per i nostri ragazzi. Elementi fondamentali in questo caso assenti. L’ascolto e l’empatia per l’altro (l’animale in questo caso), viene sostituito da distacco emotivo con pretese che in termini educativi ricordano più una forma di bullismo che la magica relazione tra cavallo e cavaliere, necessaria e vitale.

ACSI, con le associazioni di settore ha scelto la via di una formazione, di un’equitazione e di una via di amore per il cavallo che mette al primo posto il rispetto per l’animale, il valore educativo e la crescita della persona, grazie al rapporto con questo animale e ad uno sport sano ed inclusivo verso cavalli e persone (ad esempio favorendo anche le attività da terra e di osservazione del comportamento, non solo da sella), affidando la formazione ad Equitazione in Armonia, filosofia ben nota per perseguire il rispetto del cavallo e la qualità della relazione con l’animale nella pratica equestre.

Felici di poter dare una reale alternativa, non solo una critica, all’attuale panorama equestre, ACSI rinnova il proprio impegno per lo sport con l’obiettivo di educare e arricchire la vita dei propri tesserati senza violenza né abusi nei confronti degli animali che sono i nostri partner e i nostri amici in questo viaggio insieme.

Gaibazzi Giulia, responsabile per la formazione nel settore Equitazione Acsi e fondatrice di Equitazione in Armonia

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