Cerro Tanaro (At), 16 gennaio 2022. Sono le dieci in punto quando vediamo sfrecciare i concorrenti della prima prova in programma del Campionato Nazionale Ciclocross 2022, si tratta dei supergentlemanA che si fiondano sulla prima curva del “complicato” circuito allestito dall’ASD Alessandro Ercole Edil Cren. Ma andiamo per ordine.
Il piccolo paese della provincia astigiana, di meno di 600 abitanti, si è risvegliato più presto del solito in questa terza domenica di gennaio e le strade che lo attraversano si sono rapidamente riempite di auto e furgoni stracolmi di biciclette, così tanto come non si era mai visto. Oggi c’è un evento eccezionale e forse irripetibile: il Campionato Nazionale di Ciclocross. Corridori, amici e parenti sono accorsi a Cerro dalle altre regioni, soprattutto del nord, per “godersi” questa domenica di sport inusuale. Un totale di 170 concorrenti che sarebbero stati ancora di più se le iscrizioni non fossero state chiuse venerdì a mezzogiorno. Veneti, lombardi, liguri, emiliani, persino marchigiani e piemontesi, hanno iniziato a “tastare” il terreno di gara, anche se molti erano qui a provarlo nei giorni scorsi. Terreno durissimo come la pietra, reso tale dalla bassa temperatura che durante la notte l’ha fatto congelare. Una bella insidia per i supergentlemanA che si trovano a inaugurarlo. Le scivolate del primo giro non si contano ma nel secondo le cose vanno già meglio, i corridori, quasi tutti esperti hanno preso le opportune misure e viaggiano in sicurezza, attenti solo a dare il meglio di sé. Sono due piemontesi i dominatori della corsa: si tratta dei compagni di squadra Claudio Biella e Vincenzo Cuccurullo, quest’ultimo fresco campione regionale, militanti nell’ASD Velo Club Valsesia. Il loro incedere sicuro non lascia scampo agli avversari e al traguardo transita primo Biella seguito da Cuccurullo e poi i due veneti della padovana ASD Benato Bikers, Ceron e Dovigo e poi ancora il novarese Facchini dell’Auzate e il vercellese Gelli del Team Oliva e a seguire tutti gli altri come si legge nell’ordine d’arrivo.
Nei supergentleman B bel successo del padovano Alfio Maracani dell’SC Padovani davanti all’intramontabile novarese Lucio Pirozzini e al varesino Giannino Succu.
Nei C è il varesino Vincenzo Vezzoli che fa sua la maglia tricolore, precedendo il milanese Garbo e il novarese De Agostini.
Ad affollare il circuito, che misura 2800 metri e che è strato tracciato sui prati adiacenti all’argine sinistro del fiume Tanaro che scorre vicinissimo e silente, ci sono anche le categorie supergentleman B e C e le donne junior, A, B e C, nonché il “primavera” Leonardo Rizzotto del Team RCR di Lodi che, in quanto unico concorrente, parte con il titolo già in tasca.
Stessa cosa per la giovane donna junior, l’ossolana Sofia Mazzuero di cui sentiremo parlare ancora quando passerà nelle categorie maggiori.
Tra le donne A è la parmense Stefania Scarpa dell’Asd Ferrari che si porta a casa la maglia tricolore, lasciandosi alle spalle la varesina Valentina Mariani, la trevisana Giorgia Busato e la torinese Sabrina De Marchi.
Nelle donne B a primeggiare è la padovana Sabrina Masin dell’Asd Cicli Pengo, davanti a Cristina Cortinovis, Kathrin Oertel ed Elisa Scudellaro.
Donne C: un bel duello tra la torinese Ernestina Borgarello e la varesina Simona Etossi, entrambe super incitate dal pubblico le cui urla ne accompagnano le evoluzioni lungo tutto il percorso. Ernestina è costretta a fermarsi brevemente per un improvviso guasto meccanico e Simona Etossi, dell’UC Induno Olona, trova la strada spianata per l’ambito traguardo. In terza posizione arriva la padovana Loredana Landolfi.
Appena arrivato l’ultimo concorrente di questa prima “tranche” è la volta dei gentleman A e B, naturalmente separati da un tempo utile per non intralciarsi a vicenda.
Adesso il terreno è più morbido, il ghiaccio un poco si è sciolto e la terra non è ancora fango. Terreno ideale per divertirsi e fare valere le proprie possibilità.
A dominare entrambe le corse sono due atleti varesini del Team Uslenghi. Si tratta rispettivamente di Alessandro Monetta e Luca Luraghi. Il primo lascia alle sue spalle il vicentino Andrea Zanconato e il milanese Andrea Girelli e il secondo nientemeno che il fortissimo ed esperto, varesino anche lui, Angelo Borini. Dietro a questi due “mostri” della ciclocampestre arriva il neocampione piemontese Mauro Sedici, seguito dal trevisano Libralato e dal padovano Luisetto.
Chi nel frattempo ha finito la gara, dopo essersi dato una più o meno sommaria “lavata”, va a rifocillarsi presso l’organizzatissima cucina degli alpini nel cui “stand” troneggia un’invitante damigiana di vino che gli alpini stessi “in pensione” alleggeriscono man mano che la richiesta di colmare un bicchiere, necessario a inumidire le gole asciugate dai gustosi panini forniti a “corredo” della bevanda, cresce.
Noi abbiamo poco tempo per gustare le delizie di Bacco e quelle culinarie perché ora tocca ai veterani A e B. Il terreno si è ancora più ammorbidito e adesso il fango incomincia a essere protagonista delle sfide che si vanno sviluppando. Il box cambio bici e l’area lavaggio si animano all’inverosimile e i tecnici cercano di fare presto per dare ai propri beniamini la bici di ricambio alleggerita dal fango che ostacola gli ingranaggi e la rotazione delle ruote.
A conquistare la maglia tricolore dei veterani A è il padovano Manuel Piva dell’Asd One Bike & Motor che si libera dell’assidua presenza del varesino Claudio Pivotto, del parmense Alan Croci e del savonese Enrico Delorenzi.
Nei veterani B altro bel duello, quello tra il campione uscente, il torinese Simone Veronese dell’ASd PCS e l’altro torinese, Ivano Favaro “accasato” a Novara presso l’ASD Auzate. I due se le erano già suonate al campionato Regionale di domenica scorsa, vinto da Simone e anche oggi la scena si ripete con lo stesso copione, con Favaro che proprio nel finale è costretto a cedere lasciando libero di trionfare l’emozionatissimo Veronese che bissa il successo del 2021. Alle loro spalle il padovano Corradini, il trevigiano Di Rocco e il cuneese Mussa.
Infine tocca a debuttanti, junior, senior A e senior B. Adesso il ghiaccio non c’è più, Il caldo sole di una domenica quasi primaverile ha trasformato i solchi del terreno che di primo mattino erano quasi delle corsie, in una sorta di plasma appiccicaticcio, il cosiddetto fango infernale.
Quando parte quest’ultima “tranche” di categorie l’attività al lavaggio e cambio bici è più frenetica che mai. Le salite e le discese che costituiscono gli argini del Tanaro diventano delle vere e proprie aree di spettacolo dove il pubblico, sebbene rispettando la reciproca distanza di sicurezza, si avvicina per vedere le spettacolari evoluzioni e scivolate, sia a scendere sia a salire dei concorrenti. C’è un punto, dove gli atleti devono superare un dislivello di 5 metri nel quale non ci sono appigli se non la fettuccia sorretta da tre striminziti bastoni alla quale, chi scivola, si attacca strappandola inevitabilmente. Il danno è presto riparato dagli addetti dell’Asd Alessandro Ercole ma la gente continua a scivolare travolgendo chi segue che talvolta si aggrappa dove può e anche agli stessi concorrenti che stanno per superare l’erta.
Tra i debuttanti se la giocano il novarese Campione Piemontese Fabio Ramponi e il verbanese Luca Mazzuero, arrivati nell’ordine.
Nella categoria junior è il milanese Manuel Ballini dell’Asd La Ca’ di Ran a primeggiare, davanti al padovano Giovanni Sergiano. Un po’ convulso il finale per il terzo posto. Nell’ultima scivolosa rampa, i giovani concorrenti si sono involontariamente “toccati” e quando sono riusciti a risalire la china, è passato davanti chi seguiva, il savonese della Bicistore di Calcare Silvio Delpiano. E il Campione Regionale, il novarese dell’Asd Auzate, Jacopo Barbotti, ha dovuto, su malgrado, accontentarsi del quarto posto.
Veneti e lombardi la fanno da padrone nella categoria senior 1, dove uno spettacolare Roberto Giacobazzi dell’ASD Cicli Pengo ha la meglio sul varesino Cattaneo e il pavese Buscone.
Vittoria milanese nei senior B, con il milanese della MTB Cycling SARL Daniele Passi che riesce a contenere le velleità di un deluso torinese Alessio Crivello, dell’ASD Ciclo Polonghera, già Campione Nazionale MTB. Alle loro spalle il padovano Chiodini è davanti al casalese di Novara Livieri e al milanese Moschella.
Si asciugano le bici e anche qualche lacrima di gioia o rimpianto e ci si raduna intorno alla chiesetta sede di premiazione nella quale, a causa del rigoroso distanziamento sociale, si entrerà solo quando chiamati. E presto risuonano le note dell’Inno di Mameli a festeggiare la vestizione dei sedici nuovi Campioni Nazionali, immortalati dai lampi di flash e scatti di telefonini. Giovani e anziani, nonni e nipoti tutti insieme a simboleggiare una pretesa ripresa della normalità, con la speranza di sconfiggere il virus assassino che ha dilaniato la vita di tutti noi.
La giornata si conclude così, con il “virtuale” abbraccio tra tecnici, atleti e dirigenti e un ringraziamento all’amministrazione comunale di Cerro Tanaro, rappresentata dal sindaco Gianmaria Corsi, alla Pro Loco, agli Alpini, ai Carabinieri, che hanno vigilato sul regolare rispetto delle norme anti Covid e soprattutto al gruppo di amici dell’ASD Alessandro Ercole che hanno reso possibile questa bella festa di sport nazionale.
Valerio Zuliani