L’ACSI si stringe nel lutto per la scomparsa della Maestra Keiko Wakabayashi.
Discendente da una famiglia di samurai, è un’esperta della scuola di JJ Kashima Shin Ryu, pratica e insegnamento che ha ereditato direttamente dal diciottesimo ed ultimo caposcuola, maestro Kunii Zen’Ya.
Classe 1931, una vita intera dedicata allo studio delle Arti Marziali, Keiko stata una leggenda per il modo delle arti marziali.
Poco più che bambina, Keiko è già cintura nera Shinden ryu. Inizia a studiare la Naginata e lo Yari.
Nel 1938 si approccia all’Aikido ed intraprende il suo percorso su Kenjutsu, Bojutsu, Kodachi, Tessen jutsu, Shuriken, BattoJutsu.
Da vera Samuari, la sua fame di sapere, approfondire e crescere non si ferma mai. Nel 1970 inizia la pratica del Judo e nello stesso periodo diventa cintura nera di Aikido.
Poi l’approdo in Italia, paese in cui quella gentile ed apparentemente fragile donna giapponese diventa a poco a poco una icona delle arti marziali, partendo dal ruolo di insegnante di tecniche di difesa personale ai Paracadutisti della Folgore di Livorno.
8° Dan di Nihon Budo Kenshyu, esperta di Kashima Shin, 5° Dan di Aikido e 3° Dan di JuJitsu. La minuta Keiko ha mostrato a tutti come la pura forza fisica, la prestanza e la giovane età non siano gli elementi più importanti quando si è su un tatami.
Perché “nella vita niente è impossibile”, come amava ricordare la nonna Samurai ai suoi allievi.
Oggi il nostro pensiero va ai suoi cari e a coloro che le hanno voluto bene.
Con la certezza che il ricordo di Keiko vivrà per sempre nei cuori e nelle menti di chi ha avuto il privilegio di conoscerla.