Ciclismo, solo volti felici alla quarta Eroica Dolomiti

8 Set 2021

L’Eroica Dolomiti 2021 è stata un successo da tutti i punti di vista. All’evento ciclistico vintage svoltosi sabato i 352 partecipanti provenienti da 12 Paesi, in sella alle loro biciclette costruite prima del 1987 e indossando dei look adeguati, hanno preso parte a un’uscita indimenticabile nel cuore della zona turistica 3 Cime Dolomites. I partecipanti si sono lasciati deliziare da specialità locali ai punti di ristoro e nel corso della Cena Eroica che si è tenuta alla sera.

Per la maggior parte dei partecipanti l’avventura è iniziata sabato mattina poco dopo le ore 7.30, in presenza di un po’ di nebbia alta ma con temperature piacevoli, con il segnale di via dato da Roberto Lencioni. “Carube”, così è soprannominato Lencioni nel mondo del ciclismo, in gioventù era stato un grande talento del ciclismo ma non aveva potuto intraprendere la carriera professionistica a causa di un grave incidente motociclistico. In cambio Lencioni, che vive a Lucca, è diventato uno dei migliori e più richiesti meccanici di biciclette d’Italia e ha collaborato con successo con diverse star del ciclismo come Mario Cipollini o l’ex campione del mondo Maurizio Fondriest. Oggi “Carube” si occupa di biciclette d’epoca ed è presente a molti eventi di biciclette storiche, come le diverse Eroica, con uno stand di vendita e ripara sul posto le biciclette d’epoca dei partecipanti.

Accompagnati dagli applausi di numerosi curiosi nel centro di San Candido, i partecipanti si sono immessi sulla ciclabile per Dobbiaco e arrivati lì hanno percorso la vecchia tratta ferroviaria in leggera salita verso Carbonin e hanno proseguito per Cimabanche, dove si sono potuti ristorare per la prima volta. Dopo una breve, divertente discesa verso Cortina le cicliste e i ciclisti hanno potuto ricaricare di nuovo le energie. Ed è stato necessario, visto che il tratto successivo li ha portati a salire al Passo Tre Croci e, dopo una breve discesa, a intraprendere una nuova salita verso il Lago di Misurina. In alcuni punti hanno dovuto affrontare salite del 12 percento, un’impresa non molto semplice, soprattutto se la bicicletta d’epoca deve essere guidata con una sola marcia.

Molti partecipanti hanno affrontato il percorso lungo

La fatica fatta nella prima sfida della giornata è stata premiata con gnocchi con ragù di selvaggina, un risotto con i finferli o una zuppa di gulasch, mentre il temporale poco dopo le 13 è stato il momento giusto per riscaldarsi o rimettersi in forze. Dopo la discesa verso Carbonin i ciclisti che hanno preso parte al percorso breve (73 km, circa 1258 metri di dislivello) si sono riportati sul percorso della vecchia ferrovia per tornare a Dobbiaco e al traguardo a San Candido.

Le altre cicliste e gli altri ciclisti, invece, hanno affrontato la salita per Prato Piazza e successivamente la discesa che dal rifugio Vallandro li ha portati passando per Braies all’Hotel Adler a Villabassa. Anche lì gli “eroi” sono stati deliziati con specialità locali e hanno potuto decidere se tornare a San Candido (95 km/2254 m di dislivello) o dirigersi verso malga San Silvestro e affrontare così il percorso più lungo di 118 chilometri con 3055 metri di dislivello. Il 60 percento circa dei partecipanti ha scelto di percorrere il tragitto più lungo.

Feedback molto positivi da parte dei partecipanti “Una giornata pazzesca.” “Secondo me è l’Eroica più bella che c’è.” “Dei ristori eccellenti e una vista eccezionale sulle Dolomiti.” “Il prossimo anno torno di sicuro e porto con me anche alcuni amici.” “I partecipanti sono così gentili, chiedono spesso se si sta bene e danno il loro aiuto in caso di problemi.

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