“Premio Alessandro Salustri”, quando a vincere è l’emozione

Rieti, 10 dicembre 2021. Sentita e partecipata, la seconda edizione del “Premio Alessandro Salustri” ha fatto l’ennesimo pieno di emozione e di trasporto, in una Sala dei Cordari ricolma d’affetto e di tanti spunti di riflessione, nel ricordo dello sfortunato cicloamatore della Asd Velino Mtb rimasto vittima, il 21 ottobre 2019, di un incidente stradale mentre allenava il suo corpo e la sua mente in sella alla sua mountain bike.

Relatore del “Premio” è stato Vincenzo Aramù, presidente della Asd Velino Mtb che, nel ricordare Alessandro Salustri lo ha descritto come “un uomo positivo e propositivo, altruista che fino a quando ha potuto ha vissuto appieno la sua vita”, lo ha voluto considerare ancora “un nostro compagno di squadra” con la voce rotta dalla commozione, alleviata solo da un caloroso applauso proveniente dalla platea. Tra gli ospiti, le autorità cittadine, Il Presidente Nazionale ACSI Antonino Viti, per la Regione Lazio (Simone Petrangeli), Provincia di Rieti (Maurizio Ramacogi), Comune di Rieti (Roberto Donati) e di Comune di Cittaducale (Leonardo Ranalli). Inoltre, lo stesso presidente Aramù ha voluto fare un appello alle istituzioni presenti “affinché si tenga acceso un faro sul problema degli incidenti stradali che coinvolgono i ciclisti: un ogni 40 ore è il dato recente, una cifra impressionante”.

“Importanti e concentrati gli interventi sulla sicurezza dei ciclisti sule strade” – ha sottolineato il presidente nazionale ACSI“Sport fonte di ispirazione”. È stato questo il tema ricorrente della mattinata e sulla falsariga della motivazione scelta dall’organizzazione, i vincitori dell’ezione 2021 del “Premio Alessandro Salustri” sono stati i seguenti:

Diego Crescenzi per la sezione giovane atleta;
Squadra Allievi della Studentesca Cariri Andrea Milardi per la sezione giovani promesse, guidati da Vittoria Milardi;
Carlo Calcagni, Colonnello del ruolo d’onore dell’Esercito Italiano, per la sezione “Mai Arrendersi”, la cui storia personale, iniziata come un calvario nel 1996 dopo la missione a Sarajevo durante la guerra dei Balcani riportando una contaminazione da uranio impoverito che lo costringe giorno e notte a una ventilazione artificiale e a una serie di cure piuttosto invasive, ha tenuto incollata la platea sul suo racconto fino alla proiezione finale del Docufilm autobiografico, con la regia di Michelangelo Gratton.

Presente in sala anche la moglie di Alessandro Salustri, Laura Festuccia con i suoi due figli, nonché il papà dello sfortunato cicloamatore e prima di far calare il sipario su questa edizione, ci ha tenuto a “ringraziare i ragazzi della Velino Mtb Rieti che non ci hanno mai fatto mancare sostegno e solidarietà. Orgogliosa di queste premiazioni perché rappresentano Alessandro in tutto e per tutto. Ai ragazzi della Studentesca invece, dico grazie per aver trasmesso ai nostri figli l’amore per lo sport”.

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