Lettera aperta di Antonino Viti, presidente nazionale ACSI, sulla necessità di rimettere lo sport al centro della cultura del paese.
“Invito i lettori e gli autorevoli esponenti del Governo a digitare “bus stipati” su Google: una denuncia “chilometrica” che percorre tutto lo stivale. Il leitmotiv paradossale – che ha unito gli studenti dalla Sicilia alla Lombardia – è stato “stipati sui mezzi pubblici e distanziati a scuola”. La denuncia – documentata anche dai media – è rimasta inascoltata.
Probabilmente i politici (che viaggiano nelle auto blu) ed i virologi del Comitato Tecnico Scientifico (che pontificano nei talk televisivi) non frequentano i plebei bus e metro “stipati”. Pertanto li invitiamo “semel in anno licet insanire” a trascorrere una giornata pigiati sul bus fra studenti e pendolari. Potrebbe essere uno shock terapeutico, un’illuminazione newtoniana per comparare la contagiosità dei mezzi pubblici e delle piscine.
All’intellighenzia della politica e del CTS manca l’esperienza empirica in un settore sportivo che svolge un ruolo sociale e salutista per il benessere psicofisico di milioni di cittadini di tutte le età. Nelle auliche stanze si acuisce irresponsabilmente la drammaticità di migliaia di impianti che rischiano di non aprire più.
I decreti emergenziali non hanno considerato le peculiarità del settore piscine escludendo i gestori dal 95 per cento degli aiuti previsti. Inoltre occorre valutare anche l’obbligo di conservazione del patrimonio impiantistico pubblico con alti costi da sostenere nonostante la chiusura.
In questi lunghi mesi di emergenza pandemica i gestori degli impianti natatori pagano le utenze (luce, gas, acqua) a costi non adeguati al servizio di alto profilo sociale che erogano. La stagione è ormai notevolmente compromessa.
Il 13 maggio u.s. è stato con ampio consenso riconfermato alla guida del CONI Giovanni Malagò. Oggi più che mai è necessario che il CONI riprenda il suo ruolo per rimettere al centro lo sport nella cultura del Paese per ridare voce alle associazioni sportive di base, molto trascurate nei fatti, anche se molto evocate a parole.
Con l’aiuto e la competenza di tutte le istituzioni deputate e gli Organismi Sportivi, auspichiamo da subito una vera ripartenza del settore, mentre a settembre con la tanto attesa immunità di gregge che consentirebbe di riaprire in sicurezza – ferme restando tutte le consuete cautele messe in atto nelle strutture per tutelare l’incolumità degli operatori sportivi e degli utenti – si avveri il sogno del ritorno alla normalità per tutti gli sport in tutte le dimensioni”.