“Puoi fare sport solo se lo fai con me”

10 Gen 2020

Ci riferiamo ad un comunicato dell’8 gennaio 2020 a firma del Presidente della FITETREC ANTE, nel quale si tenta, incorrendo in grossolani errori, di limitare, la capacità dell’ACSI di organizzare qualsiasi evento sportivo competitivo, sciorinando una argomentazione ripresa da un vecchio copione che le norme nazionali ed europee hanno da tempo diversamente disciplinato.

Piace ricordare a noi stessi alcuni concetti di base che si riferiscono allo sport:

Cosa si intende per sport

• “qualsiasi forma di attività fisica che, attraverso una partecipazione organizzata o non, abbia per obiettivo l’espressione o il miglioramento della condizione fisica e psichica, lo sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati in competizioni di tutti i livelli”. (Fonte: carta europea dello sport)

Cosa si intende per agonismo

• “tutte le attività sportive, anche quelle di basso impatto agonistico, possono essere competitive. La distinzione tra attività agonistica e non agonistica non è quindi nell’esclusione in quest’ultima dell’aspetto competitivo ma nel valore dato alla prestazione, tendente al massimo nella prima e quasi trascurabile nella seconda”. (Fonte: CONI del 17 luglio 2015)

• “non può ritenersi non agonistico un torneo sportivo fondato sulla gara e sulla competizione dei partecipanti, tale da implicare un maggior impegno psicofisico ai fini del “prevalere” di una squadra su un’altra”. ( Fonte: Cassazione 15395/2011)

• “per agonismo deve intendersi come quella forma di attività sportiva praticata sistematicamente e/o continuativamente e soprattutto in forme organizzate dalle Federazioni Sportive Nazionali, dagli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI e dal Ministero della Pubblica Istruzione per quanto riguarda i Giochi della Gioventù a livello Nazionale, per il conseguimento di prestazioni sportive di un certo livello. L’attività sportiva agonistica non è quindi sinonimo di competizione. L’aspetto competitivo, infatti, che può essere presente in tutte le attività sportive, da solo non è sufficiente a configurare nella norma agonistica una attività sportiva”. (Fonte: Ministero della Sanità – Circolare del 31 gennaio 1983 n. 7)

Sarebbero sufficienti le enunciazioni sopra menzionate per concludere la querelle affrontata dal Presidente della FITETREC ANTE finalizzata ad intervenire nelle legittime scelte delle ASD avvalorando l’argomentazione con indefinita declamazione di “regole imposte dal CONI”. Nel caso di specie si tratta l’argomento con un singolare “sembrerebbe” mettendo in atto un preliminare processo a legittime intenzioni. Inoltre, richiamando rischiosamente la competenza “esclusiva” dell’attività agonistica alla FITETREC ANTE, alla luce di quanto sopra esposto e in vigenza di norme nazionali ed europee e per di più di pubbliche recenti sentenze, viene evidenziata la propensione ad abuso di posizione dominante che fermamente rigettiamo.

Se è vero che l’ASD NBHA ha in animo lo svolgimento di gare, manifestazioni ed eventi comunque denominati sotto l’egida e la collaborazione di ACSI è un suo unico legittimo interesse. Ed inoltre per attuare le disposizioni fondamentali che attendono alla organizzazione di eventi sportivi di qualità, la citata ASD, ma qualunque ASD, ha il diritto di avvalersi di propri giudici, di tecnici e di strumentazione elettronica, meccanica, nonché di risorse umane, finalizzate alla gestione dell’evento per la tutela, la sicurezza e la soddisfazione degli atleti. Ci preme infine precisare che non sussiste nessuna volontà di appropriazione delle prerogative di FSN che hanno primari compiti olimpici, organizzazione di attività di alta prestazione con assegnazione di titoli, omologazione di risultati, e meriti sportivi di valore assoluto.

Detto ciò, appare purtroppo puerile ed infelice, in nome di un conclamato “rispetto dell’autonomia delle decisioni”, bollare le scelte come “un passo indietro” per di più portatrici di “confusione e di instabilità” nella crescita delle specifica disciplina. Noi riteniamo che lo sport italiano deve essere impegnato ad allargare il proprio raggio di azione per intercettare la volontà di tutti i soggetti che svolgono attività sportiva al fine di garantire tramite la competizione comunque denominata, la massima utilità sociale possibile del vasto laboratorio sportivo degli Organismi Sportivi, col suffragio delle norme, in quanto gli Organismi Sportivi hanno pari opportunità e la medesima dignità a rappresentare queste istanze fatte salve le specifiche competenze olimpiche, e lo sviluppo degli interessi nazionali dei primati sportivi che annoverano il nostro paese nelle classifiche alte internazionali.

Presidenza Nazionale ACSI

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